Ferrovia Aulla-Lucca, Binari fra Lunigiana e Garfagnana di Emiliano Maldini 232 pagine formato 245 mm x 295 mm rilegato in brossura PUR, copertina cartonata plastificata foto a piena pagina B/n e colore tabelle, figurini e disegni
Novità ALn 668 Le automotrici d'Italia Storia e attualità delle Aln 668, dalle 1400 alle 1800 volume 1° di Marco Bottazzi, edizioni TG-Trains 384 pagine, formato 245 mm x 295 mm.
''Treni con i tuoi colori'' album n.1 con 21 disegni di locomotive da colorare
Eccellente-Rosarno via Tropea - La Tirrenica Meridionale - 165 pagine formato 245 mm x 295 mm rilegato in brossura PUR, copertina plastificata foto a piena pagina B/n e colore tabelle e disegni
45,00 €
ALe Automotrici Elettriche Leggere, ''Le Elettroniche di 1a Generazione'' Storia e Attualità delle Elettromotrici FS Autori: Giuseppe Lippolis, Emiliano Maldini, Thomas Radice
ALe Automotrici Elettriche Leggere, ''Le Reostatiche'' Storia e Attualità delle Elettromotrici FS Autori: Luca Berardocco, Giuseppe Lippolis, Emiliano Maldini
LOK 2000 Storia e Attualità delle Locomotive FFS/BLS Re460/Re465 Autore: Maurizio Tolini
Big Boy 4014 150 anni di ferrovia Trascontinentale Autori: Luca Berardocco e Caterina Severino
Ponte Leccia-Calvi Treno 103 in cabina di guida della AMG 800 CFC Dalla stazione di Ponte Leccia, a 195 metri slm, la linea si dirige verso nord-ovest risalendo la valle del fiume Tartagine e del suo affluente Lagani. Il percorso, molto sinuoso, affianca per un lungo tratto la vecchia strada nazionale 197. Dopo venti chilometri in ascesa 20 ‰, la linea raggiunge i 500 metri d'altitudine, attraversa in galleria lo spartiacque tra il bacino del Golo e quello dell'Ostriconi e giunge a Novella. Per la costruzione della ferrovia vennero redatti due progetti: il primo intendeva raggiungere Calvi seguendo il tracciato della Route Nationale 197, passando per Belgodère e Aregno, evitando Ile Rousse, l’altro invece vedeva il passaggio da Ile Rousse con la prosecuzione verso Calvi affiancando la linea costiera. Questo progetto aveva il difetto di collegare meno centri abitati, tuttavia era più corto e meno costoso. Tra Novella e Belgodère la ferrovia ha ancora un andamento tortuoso, offre vedute spettacolari sulle montagne corse. Aggirata la collina di Monticello, la linea giunge sul golfo di Ile Rousse e percorre il lungo mare per arrivare alla stazione. Da questo punto, la linea si sviluppa in direzione sud-ovest affiancando la costa della Balagne; l'unica eccezione a questo andamento è la punta di Spano, che viene tagliata dalla ferrovia. La vicinanza del mare ha motivato la decisione di creare le tredici fermate a servizio delle spiagge aperte al turismo tra Isola Rossa e Calvi. Il viaggio si conclude con un largo giro lungo il golfo di Calvi, praticamente sulla spiaggia, prima di arrivare alla stazione terminale della linea. Completano il film numerose fotografie delle zone attraversate.
25,00 €
KBS 800 Main-Spessart-Bahn, Würzburg-Gemünden am Mein La KBS 800 “Main-Spessart-Bahn” è una linea ferroviaria lunga 110 chilometri nel Land bavarese della Bassa Franconia sul confine dell'Assia, in Germania centro-meridionale. Collega Würzburg ad Hanau (Francoforte). La sua importanza è legata al traffico merci, in quanto fonde a Gemüunden am Main l'area industriale del Reno-Meno con Norimberga, Monaco di Baviera e le direttrici verso l’Austria e l’Italia. Il suo nome “Main-Spessart-Bahn” deriva dal fiume Meno che corre parallelo, nel primo tratto fra Würzburg e Gemünden am Main e dalle colline dello Spessart che attraversa, oggi con un nuovo tunnel di base. La linea è stata aperta il 22 giugno 1854 dalla Königlich Bayerischen Staatseisenbahnen (K.Bay.Sts.B.) ed è una delle più antiche ferrovie della Germania. Il traffico merci è impressionante 365 giorni l’anno, 24 ore su 24. In alcuni momenti nell’impianto di Gemünden a M., fulcro dei collegamenti nei quattro punti cardinali, non si sa più dove guardare! Arrivi, partenze, precedenze e sorpassi sono un tutt’uno.
130 Anni di treni sulla Novara-Varallo Sesia Dalla rete Mediterranea a Fondazione FS Sopravvissuta ai due conflitti mondiali, la ferrovia Novara-Varallo Sesia, divenuta presto “ramo secco”, nulla poté di fronte al miope potere politico dello stato e della Regione Piemonte che, in più tentativi, ne tentò la soppressione, e il 15 settembre 2014 ne decretò la definitiva chiusura al servizio viaggiatori. Dal 2015 è rinata quale linea turistica gestita da Fondazione FS, grazie anche alle intese politiche dei governi comunali e provinciali, che ne hanno avvallato il rilancio. La linea è stata una degli ultimi baluardi della trazione a vapore in Piemonte, via via soppiantata dalla trazione termica a partire dalla fine degli anni '70. Questa caratteristica, unitamente ad uno scenario unico, incorniciato fra risaie e Prealpi, è sempre stata oggetto delle attenzioni di associazioni di appassionati di treni e ferrovie, con l'effettuazione di treni speciali a vapore a destinazione Varallo Sesia. 130 anni fa, l'11 aprile 1886, il treno raggiunse trionfale la stazione di Varallo Sesia; prima del capolinea vennero aperti i tronchi Vignale-Romagnano Sesia nel 1883, Romagnano-Grignasco nel 1884, Grignasco-Borgo Sesia nel 1885. Nel corso della storia, sulla Varallo hanno circolato diversi tipi di locomotive a vapore: 875, 880, 625 e 740 assegnate al deposito di Novara, in seguito sostituite dalle Diesel D.343, 345 e 445. Parallelamente alle composizioni ordinarie degli anni '70 e '80, hanno dato manforte diversi tipi di automotrici, dalle ALn 772 alle 668.2400, fino alle attuali 663 con rapporto da montagna. In testa ai treni speciali si sono viste anche locomotive a vapore che non hanno mai avuto a che fare con la linea, come le FS 640, limitate in velocità per l'elevato peso assiale, la 940, mai assegnata a Novara, la 422.009 “Lucia” del Museo Ferroviario Piemontese, la 240.05 di Ferrovie Nord Milano con il treno storico coadiuvato dalla Diesel De 500.
Barletta-Bari in cabina di guida delll’ETR 452 405-5 CAF Qualche giorno prima del terribile incidente che ha visto coinvolti due treni della Ferrotranviaria sulla linea Barletta-Bari, anche noi abbiamo effettuato due viaggi in cabina di guida per completare il panorama delle ferrovie “private” pugliesi. La fotografia di una bella realtà a conduzione famigliare, impegnata nello sviluppo per stare al passo coi tempi, sì è di colpo sbiadita per un tragico errore umano dettato dalla monotonia di operazioni manuali ripetute all’infinito. E’ stato subito difficile pensare “io c’ero”, ancor più difficile quando, rivedendo le immagini registrate, ci si accorge che curve di raggio stretto si contano sulle dita di una mano sulla rete della Ferrotranviaria, e solo pochissimi chilometri sono eserciti a regime di blocco telefonico. Fatalità. Fatalità di essere al momento sbagliato nel posto sbagliato, un concerto di tempi e gesti per l’appuntamento con la morte. Uno spavento terribile, e la consapevolezza che non c’è più tempo per nulla, per niente.
Bari-Barletta in cabina di guida delll’ETR 342 Flirt Qualche giorno prima del terribile incidente che ha visto coinvolti due treni della Ferrotranviaria sulla linea Barletta-Bari, anche noi abbiamo effettuato due viaggi in cabina di guida per completare il panorama delle ferrovie “private” pugliesi. La fotografia di una bella realtà a conduzione famigliare, impegnata nello sviluppo per stare al passo coi tempi, sì è di colpo sbiadita per un tragico errore umano dettato dalla monotonia di operazioni manuali ripetute all’infinito. E’ stato subito difficile pensare “io c’ero”, ancor più difficile quando, rivedendo le immagini registrate, ci si accorge che curve di raggio stretto si contano sulle dita di una mano sulla rete della Ferrotranviaria, e solo pochissimi chilometri sono eserciti a regime di blocco telefonico. Fatalità. Fatalità di essere al momento sbagliato nel posto sbagliato, un concerto di tempi e gesti per l’appuntamento con la morte. Uno spavento terribile, e la consapevolezza che non c’è più tempo per nulla, per niente.
Venaco-Ajaccio Treno 7 Bastia-Ajaccio in cabina di guida della AMG 800 CFC La stazione di Venaco, situata a 564 metri sul livello del mare, al centro della Corsica nel dipartimento dell’Alta Corsica, è considerata fulcro dei due capolinea Ajaccio e Bastia. Qui si incrociano quasi tutti i treni diretti nelle due direzioni e, per ragioni di servizio imposte dalle lunghe percorrenze, i macchinisti si scambiano i treni, ritornando ognuno sui propri passi. Oltre Venaco la ferrovia ridiscende a Vecchio, a 475 metri slm, per superare l’omonimo viadotto costruito da Gustave Eiffel nel 1890. Si risale ora al 30 ‰ per raggiungere la sommità di Vizzavona a 905 metri di altitudine. Questo tratto di linea è a dir poco spettacolare, non da meno l’attraversamento della foresta di Vizzavona fra piante di alto fusto. Peccato non avere dieci minuti di sosta per gustarsi un fresco boccale di birra Pietra servita nel dehors estivo del bar della stazione. Attraversata la galleria di valico la linea scende a capofitto verso il mare; il ruggente motore della AMG 800 tace e ci gustiamo il ta-ta-tam dei giunti delle rotaie, un suono che fa evocare viaggi antichi, quasi un ricordo ormai lontano dai giorni nostri. E’ un susseguirsi di ponti e viadotti posti in luoghi lontani dalla strada; possiamo solo immaginare il treno che vi transita in un contesto naturalistico intatto. Dopo Mezzana la linea assume una connotazione metropolitana; rispetto ai sobborghi di Bastia, il paesaggio è più ordinato. Pochi minuti dopo siamo in riva al mare: navi da crociera e traghetti stanno per lasciare l’isola, e anche noi siamo al capolinea.
Bastia-Venaco Treno 7 Bastia-Ajaccio in cabina di guida della AMG 800 CFC “U trinichellu”, in corso “il trenino”, collega i due dipartimenti della Corsica Ajaccio e Bastia alla costa della Balagna, rispettivamente Ile Rousse e Calvi. A scartamento ridotto, vede un traffico oggi principalmente turistico, dettato da percorrenze lunghissime, quattro ore per coprire 150 km in un paesaggio selvaggio, arido e lussureggiante allo stesso tempo. In origine facente parte della rete SNCF, dal 2012 è gestita dalla Chemins de fer de la Corse, una società anonima a capitale misto la cui maggioranza è detenuta dalla Collectivité Territoriale de Corse. Il servizio presenta tre orari stagionali, più uno per il servizio metropolitano nell’area urbana di Ajaccio, Bastia e della Balagna. L’impianto di Bastia è stato ricostruito agli inizi degli anni 80 mantenendo solamente la parte del deposito e restituendo alla città un grosso pezzo di terreno, oggi in parte occupato da un autosilo. Lasciata Bastia, il treno corre parallelo alla grande via di comunicazione che corre verso sud; con diverse fermate espleta il servizio metropolitano fino a Casamozza, dove ha sede l’officina delle CFC. Qui, fino al 1943, aveva origine la linea della costa orientale per Porto Vecchio, soppiantata da un servizio automobilistico più celere. Si salvò invece il ramo per Ponte Leccia, Ajaccio e Calvi. Le strade interne all’isola erano poco più che mulattiere carrabili, sconnesse e poco sicure. La ferrovia si inerpica subito nella valle del Golo, serpeggiando un po’ a destra, un po’ a sinistra, per raggiungere Ponte Leccia dopo 25 km con un dislivello di 163 metri e pendenze al 16 ‰. Oltre Ponte Leccia la linea assume una connotazione alpina, con rampe fino al 27 per mille, che la porta a scollinare a 500 metri di altitudine nella valle del Tartagino. Da Corte si sale ancora fino ai 564 metri di Venaco. Qui i treni si incrociano, i macchinisti si scambiano il treno e ognuno ritorna sui suoi passi. La linea vede numerose opere d’arte, ponti e gallerie, muri di sostegno. Non mancano incontri fortuiti in linea; grazie alle velocità contenute e alla maestria dei macchinisti si evita sempre l’investimento.
Corte-Bastia Treno 4 Ajaccio-Bastia in cabina di guida della AMG 800 CFC Da Corte, il treno risale il crinale del Col de Saint-Quilice, per valicare a 500 metri sul livello del mare nella valle del Tartagino. La tratta è ricca di opere d’arte che consentono alla ferrovia di aggirare le pendici del colle e discendere verso Ponte Leccia; qui troviamo la coincidenza per le belle spiagge della Balagna e Calvi, un viaggio che vedremo in un altro capitolo. Proseguiamo verso Bastia affrontando l’ultimo tratto tortuoso nella stretta valle del fiume Golo, attraversandolo più volte su dei bei manufatti in ferro e muratura. Da Casamozza, sede dell’officina principale, la ferrovia assume una connotazione metropolitana con fermate frequenti; anche il panorama ora è piatto e privo di interesse, se non per qualche scorcio sul mar Tirreno. Dopo il tunnel della Torretta si apre il piazzale della nuova stazione di Bastia. Inaugurata nel 1982, comprende gli uffici della direzione d’esercizio ed, in fianco, la rimessa con annessa piccola officina per manutenzioni correnti. Il nostro treno si appresta al rifornimento di carburante prima di affrontare il viaggio di ritorno.
Ajaccio-Corte Treno 4 Ajaccio-Bastia in cabina di guida della AMG 800 CFC “U trinichellu”, in corso “il trenino”, collega i due dipartimenti della Corsica Ajaccio e Bastia alla costa della Balagna, rispettivamente Ile Rousse e Calvi. A scartamento ridotto, la linea vede un traffico oggi principalmente turistico, dettato da percorrenze lunghissime, quattro ore per coprire 150 km in un paesaggio selvaggio, arido e lussureggiante allo stesso tempo. In origine facente parte della rete SNCF, dal 2012 è gestita dalla Chemins de fer de la Corse, una società anonima a capitale misto la cui maggioranza è detenuta dalla Collectivité Territoriale de Corse. Il primo progetto di una ferrovia in Corsica risale al 1855, fu avanzato dall’esercito francese per una linea sardo-corsa che riducesse i tempi di collegamento fra Marsiglia e l’Algeria. In quel tempo la colonia africana era raggiungibile in cinquanta ore via mare, mentre la percorrenza si sarebbe potuta ridurre a trentacinque ore con una ferrovia Bastia-Bonifacio e una corrispondente in Sardegna. Il servizio presenta tre orari stagionali, più uno per il servizio metropolitano nell’area urbana di Ajaccio, Bastia e della Balagna. Lasciata la caotica Ajaccio, la linea piega verso l’interno dell’isola, affrontando, da subito, Ajaccio-Bastia impegnative rampe che, dopo 51 km, conducono il treno a scollinare nella galleria di Vizzavona, a 905 metri sul livello del mare. Si scende ora verso il capolinea intermedio di Corte, affrontando discese con pendenze variabili fra 20 e il 30 ‰. Simbolo della linea, il viadotto di Vecchio, progettato da Gustave Eiffel.
Bolzano-Verona (Taurus) EC 89 München Hbf-Bologna C.le in cabina di guida della E.190.017 TAURUS Railjet Con circa 30 minuti di ritardo, accumulati da Brennero a Bolzano per alcuni inconvenienti al blocco porte e alla frenatura elettrica della locomotiva, riprendiamo la marcia verso Verona. Due treni ci precedono limitandoci la marcia, l’orario non consente nemmeno un sorpasso dinamico sul binario pari. Superati i convogli a Egna-Termeno e Trento Roncafort, giungiamo a Trento costeggiando la ferrovia Trento-Malè-Marilleva, in questo periodo interessata da lavori di ammodernamento nel tratto urbano del capoluogo. L’itinerario di arrivo di un treno intermodale a Rovereto ci sbarra la strada e costringe ad un ulteriore perditempo. Corriamo ora in val d’Adige con il sole ormai tramontato in diversi angoli per l’altezza delle montagne e per la limitata larghezza della valle, divisa fra vigneti, strade, autostrada e ferrovia. Lasciamo questa magica valle attraversando la galleria di Ceraino di 4300 metri, aperta nel 1999, dopo l’abbandono della linea storica in una zona soggetta a caduta massi. Il veronese si annuncia con la stazione di Domegliara, superando un treno di cisterne trazionato da una Taurus OBB in buca dispari. Come previsto, molto ritardo è stato recuperato, però l’arrivo a Verona Porta Nuova per questo treno che prosegue, dopo il giro banco, per Bologna, è previsto via Verona Porta Nuova Scalo. L’itinerario da Bivio San Massimo è tutto a 30 km/h, sottopassando le linee “Milano” e “Bologna”; poco male, per appassionati, percorrere vie alternative. Giungiamo al binario 12 con i manovratori già pronti al taglio della locomotiva, per “girare” intorno al treno e invertire il senso di marcia. Per noi oggi...il viaggio termina qui. Completano il film le foto dei treni incrociati.
Brennero-Bolzano (Taurus) EC 89 München Hbf-Bologna C.le in cabina di guida della E.190.017 TAURUS Railjet Da sereno e tranquillo, lo scalo del Brennero si anima di forze dell’ordine all’arrivo di ogni Eurocity da Nord, ma soprattutto da sud. Il nostro treno, l’EC 89, sebbene con qualche acciacco, arriva in perfetto orario. Alla guida, un macchinista tedesco con la bella e invidiabile divisa, che lo fa apparire in tutta la sua competenza, quasi come un pilota d’aereo. La Taurus in livrea Railjet è la numero 17, e oggi è venerdì 13… La cabala ci riserverà sorprese lungo il viaggio verso Verona. Il toro ha un motore escluso, poco male, sarà un problema nel caso l’indomani ci sia maltempo nel viaggio inverso; ora è tutta discesa. A Fortezza prima, e a Bressanone poi, abbiamo noie con il blocco porte, segnalazione che ci fa accumulare 20 minuti di ritardo, in una fascia oraria assai trafficata oltre Bolzano. Scendendo la valle Isarco ci abbandona anche la frenatura elettrica per un’anomalia al ventilatore che raffredda le resistenze. Tentiamo di recuperare qualche minuto, ma l’SCMT ci ricorda i limiti di velocità e non lascia scampo. L’impostazione d’orario, però, ci lascia ben sperare di recuperare tutto o quasi a Verona. Completano il film le foto dei treni incrociati.
Bolzano-Brennero EC 80 Verona PN-München Hbf in cabina di guida della E.190.001 TAURUS OBB Fra le più belle linee ferroviarie italiane incontriamo l’asse del Brennero. Oltre ad essere un asse strategico per i collegamenti con il nord Europa, la linea si iscrive in un paesaggio meraviglioso. Per voi abbiamo “cavalcato” il toro, una Taurus OBB in testa all’EC 80 Verona-Monaco di Baviera. La seconda parte del viaggio, da Bolzano al Brennero, si snoda nella stretta valle del fiume Isarco, fra frutteti e alpeggi. La linea ha una connotazione alpina, con rampe fino al 26 ‰ che, per i treni merci, richiede la doppia trazione. Dopo Bolzano attraversiamo la galleria Sciliar, di 13 km, parallela alla valle, che ha consentito la protezione della linea in un tratto spettacolare ma storicamente esposto a eventi naturali franosi, caduta massi e piene dell’Isarco. Superato un merci che ci precede, la marcia è fluida e regolare sul filo degli 80 km/h, imposti dalla tortuosità del tracciato. A Fortezza e subito dopo possiamo osservare i cantieri per la costruzione del tunnel di base del Brennero. Il BBT avrà una lunghezza di 55 km; con la circonvallazione di Innsbruck (Inntaltunnel) arriverà a 62,7 km. Il risparmio sarà solo di 20 km, ma avremo pendenze nell’ordine massimo del 7 ‰ e raggi di curvatura da 2700 metri che, tradotto in euro, vuol dire un grande risparmio energetico e manutentivo. Giunti a Brennero, il banco viene lasciato al collega austriaco che condurrà il treno fino a München Hbf,. Per noi, oggi, il viaggio termina qui. Completano il film le foto dei treni incrociati.
St.Moritz-Chur GEX 903 St.Moritz-Zermatt in cabina di guida della Ge 4/4 625 Küblis Un viaggio in carrozza panoramica sul Glacier Express attraverso le Alpi svizzere è un'esperienza indimenticabile: dalla lussuosa St.Moritz a Zermatt ai piedi del Cervino, la montagna più fotografata del mondo, in circa 8 ore di viaggio a bordo del treno espresso più lento del mondo, superando 291 ponti e 91 gallerie. Il percorso si snoda attraverso i valichi alpini dell'Albula, dell’Oberalp e del Furka. A bordo della Ge 4/4 625 della Ferrovia Retica percorriamo la prima parte del viaggio lungo la spettacolare linea dell’Albula, che, con i suoi ponti e gallerie elicoidali, ci conduce a Chur superando un dislivello di 1191 metri in circa 90 km, con una pendenza massima del 35 ‰, essendo la linea a scartamento metrico ad aderenza naturale. La tratta dell’Albula è trafficatissima di treni turistici, interregionali e merci; frequenti gli incroci nelle stazioni e nei posti di movimento dislocati nei tratti più lunghi fra due impianti. Lasciata la valle della Landwasser la ferrovia costeggia il Reno Posteriore su lunghi rettilinei fino a Rothenbrunnen; ancora qualche tortuoso chilometro per arrivare a Reichenau/Tamis, punto di confluenza della linea da Disentis/Munstér e del Reno Anteriore che, insieme al Posteriore, forma il Reno, il lungo corso d’acqua che raggiunge Rotterdam dopo 1233 km. Noi, invece, in 10 minuti raggiungiamo Chur, percorrendo il tratto più lungo a doppio binario della RhB. Da Domat/Ems il binario pari è a doppio scartamento per garantire un servizio a diverse aziende raccordate senza trasbordi. All’ingresso di Coira la Ge 4/4 628 attende il transito del nostro treno per accodarsi e ripartire alla volta di Disentis. Completano il film le foto dei treni incrociati.
Chur-Disentis GEX 903 St.Moritz-Zermatt in cabina di guida della Ge 4/4 628 S-chanf A bordo della Ge 4/4 628 conduciamo il Glacier Express 903 a Disentis/Munstér. Dopo il primo tratto di 10 km, di cui 7 a doppio scartamento, a doppio binario raggiungiamo la stazione di diramazione di Reichenau/Tamis. Dopo il ponte sul Reno Posteriore ha origine la linea per Disentis che, attraversato il Reno anteriore, si immette nella stretta e spettacolare gola della Ruinaulta: una gola selvaggia, con un fiume impetuoso, bianche pareti rocciose e ampi boschi. In questo piccolo paradiso fioriscono persino le orchidee. La Ruinaulta può essere scoperta ed esplorata a piedi o in mountain bike grazie a una fitta rete di sentieri. Tre stazioni agevolano l’accesso in treno: Trin, Versam-Safien e Valendas-Sagogn, con un comodo orario cadenzato. Il Glacier Express in questo tratto conduce una marcia privilegiata, in modo da lasciar gustare il paesaggio ai viaggiatori. Oltre Valendas la valle si apre preannunciandoci la cittadina grigionese di Ilanz. Poco dopo la stazione, in piena linea, il raccordo Valser, produttore svizzero di acque minerali, che effettua una coppia di treni al giorno per l’inoltro alla grande distribuzione, con trasbordo dei pallet a Landquart. I 30 km fra Ilanz e Disentis sono tutti in ascesa con pendenze fra il 14 e il 27 ‰, da 698 a 1130 metri slm. A Sumvitg-Cumpadials incrociamo il GEX 900 Zermatt-Chur. L’ultimo tratto prima di Disentis è interessato da lavori di consolidamento di alcuni muri di sostegno e relativi ponti, che percorriamo a velocità ridotta. L’arrivo a Disentis/Munstér è sul primo binario. Da qui il viaggio prosegue con locomotiva e personale di scorta della Matterhorn Gotthard Bahn, società nata dalla fusione della FO e BVZ. Tagliata la locomotiva manovriamo verso la breve galleria che sottopassa l’abitato di Disentis, ove è già in attesa la HGe 4/4 MGB che condurrà il treno fino a Zermatt. Completano il film le foto dei treni incrociati.
Disentis-Chur GEX 904 Zermatt- St.Moritz in cabina di guida della Ge 4/4 625 Küblis Il Glacier Express 904 giunge da Zermatt con qualche minuto di ritardo. Appena fermo la locomotiva a cremagliera della MGB è subito tagliata per far posto alla Ge 4/4 625 RhB che condurrà il treno fino a St.Moritz, con giro banco a Chur. Discendiamo la valle del Reno Anteriore con pendenze dal 14 al 27 ‰ che, in soli 30 km, ci portano dai 1130 metri slm di Disentis ai 698 metri di Ilanz, attraversando tre volte il Reno. Da Valendas-Sagogn ci addentriamo nelle gole della Ruinualta. Il treno regola la marcia per consentire la visione di questo spettacolo della natura ai passeggeri del Glacier Express. Fra le alte gole bianche scavate nei millenni, il fiume scorre veloce e maestoso; sono in acqua diversi equipaggi di rafting e altrettante canoe; c’è chi, invece, zaino in spalle percorre i facili sentieri che corrono vicino ai binari. Il sogno dura poco, Versam-Safien e Trin scorrono in un attimo, percorriamo l’ultimo ponte sul Reno Anteriore e siamo già a Reichenau/Tamis, pronti a tuffarci nei veloci rettilinei che ci portano a Chur in poco meno di dieci minuti. Grande fortuna, incrociamo una Re 6/6 di SBB che va a Domat/Ems a prelevare una composizione di carri merci. In questo tratto di linea a doppio scartamento, così come nell’impianto di Chur, la linea aerea di alimentazione eroga 11 kV., ossia la tensione della rete RhB. Giunti a Chur veloce taglio della locomotiva per riportarsi al capo opposto della composizione, per il viaggio verso St.Moritz. Ma questa è un’altra storia… Completano il film le clip del backstage e le foto dei treni incrociati.
Chur-St.Moritz GEX 904 Zermatt- St.Moritz in cabina di guida della Ge 4/4 625 Küblis Un viaggio sul Glacier Express attraverso le Alpi Svizzere è un'esperienza indimenticabile. Dai piedi del Cervino a Zermatt, in circa 8 ore di viaggio si raggiunge la lussuosa St.Moritz, comodamente rilassati a bordo di carrozze panoramiche climatizzate di prima e seconda classe con servizio ristorante. Il percorso si snoda attraverso i valichi alpini del Furka, dell’Oberalp e dell'Albula. superando 291 ponti e 91 gallerie. I GEX sono treni turistici che circolano tutto l’anno; in inverno il percorso è coperto da una sola coppia, che salgono a due in primavera e ben tre in estate. Lasciata Chur percorriamo il tratto a doppio binario e a doppio scartamento per raggiungere Reichenau/Tamis, dove attendiamo l’incrocio con un interregio da St.Moritz. Nel frattempo arriva anche il regionale da Disentis per Scuol-Tarasp via Vereina condotto dalla Ge 4/4 617 in livrea pubblicitaria per il 50° della LGB. Il viaggio prosegue spedito verso l’Albula con una buona frequenza di incroci. Dopo il viadotto di Solis, il più alto della ferrovia Retica (85 m.), percorriamo il tratto che costeggia l’invaso del fiume Albula interessato da importanti lavori di consolidamento. Dalla stazione di Alvaneu inizia a stagliarsi davanti ai nostri occhi l’imponente viadotto della Landwasser, il più conosciuto della RhB; non da meno, lo Schmittentobel 200 metri prima. Da Filisur attacchiamo frontalmente l’Albula con la prima galleria elicoidale in ascesa 35 ‰. Raggiunta Bergün, dopo l’ennesimo incrocio ripartiamo verso Preda; la distanza stradale è di 7 km, la ferrovia ne conta 12 per via dei tornanti e delle gallerie elicoidali. Con l’ausilio del drone, riprendiamo qualche giorno dopo il nostro treno che si arrampica sui tornanti fra Bergün e le gallerie God e Plaz. La ferrovia valica l’Albula nella galleria omonima, lunga 5865 metri, posta a 1789 metri slm, sbucando in Engadina a Spinas, a 1815 metri slm. In fianco alla vecchia galleria è in costruzione un nuovo tunnel di valico rispondente a tutte le normative vigenti in materia dei lunghi tunnel ferroviari da 2500 metri in poi. Il viaggio è ormai concluso, pochi minuti e approderemo sulle rive del lago di St.Moritz: dal paraurti ci si può quasi tuffare.
Verona Porta Nuova, arrivi e partenze estate 2018 Un excursus di immagini dal portale sud della galleria del Sempione a Iselle di Trasquera, seguendo i treni fino allo splendore della sponda piemontese del lago Maggiore. Le riprese sono state effettuate nei mesi estivi del 2016/2017, esplorando nuove e vecchie location. Una miriade di transiti di locomotive e convogli nazionali e internazionali già profondamente cambiati in questo lilitato excursus di tempo.
BLS da Kandersteg a Thun La ferrovia del Lötschberg è un asse fondamentale dei collegamenti transalpini, che collegal’Oberland Bernese al Vallese e attraverso il Sempione l’Italia. Con la galleriadi base el Lötschberg, di 35 km, inaugurata nel 2007, oggi è il collegamento ferroviario più veloce fra l’Italia e la Germania. La linea ricopre anche un servizio turistico importante, toccando diverse località che si diramano dalla linea principale, quali Interlaken con la regione della Jungfrau e Zweisimmen. In diverse location seguiamo i transiti dell’intera giornata; non c’è proprio da annoiarsi, è un andirivieni continuo di treni e composizioni delle diverse imprese di trasporto che utilizzano l’importante direttrice. Possiamo osservare locomotive ed elettrotreni dei gruppi: 185,186, 193, Re 4/4, 420, 460, 465, 485, 486, 474, 515, 525, 535, 620, Re 6/6, ETR 610, Br 401 ICE.
10° UNESCO Patrimonio Mondiale RhB Le linee ferroviarie dell’Albula e del Bernina formano l’area centrale del Patrimonio Mondiale UNESCO della Ferrovia Retica. La linea dell’Albula fu terminata nel 1903, quella del Bernina nel 1910. Il 7 luglio 2018 sono trascorsi 10 anni da quando la «Ferrovia Retica nel paesaggio Albula/Bernina» è entrata nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. Per questo motivo nel 2018 si trova al centro della cultura ferroviaria. In nessun caso potevamo mancare all’high light dell‘anniversario, il Festival della Ferrovia, andato in scena il 9 e 10 giugno scorsi. Palcoscenico, il triangolo ferroviario fra Pontresina, Samedan e St.Moritz. Mentre verso quest’ultima località l’esercizio era regolare, sul segmento Pontresina-Samedan hanno circolato 9 composizioni storiche, su un totale di 13, con cadenzamento ogni 20 minuti nei due giorni. Sabato 9 alle ore 17 la tratta è stata chiusa per consentire una singolare parata di tutte le composizioni, partendo dalla più datata. In mezzo alla natura, invitati e partecipanti hanno assistito al transito delle composizioni, con spiegazione di ciò che si parava davanti agli occhi. Le riprese spaziano fra gli impianti di Pontresina e Samedan, in piena linea e alla parata. Completa il film una nutrita serie di fotografie.
40 anni di Caimani volume monografico Autore: Emiliano Maldini Volume di 198 pagine, immagini a piena pagina colori e bianco/nero, tabelle disegni e schemi Formato 215 x 295, copertina plastificata rilegato in brossura Produzione TG trains & Ferrovie.it
DVD Tg-Trains N. 29
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Grosseto - Roma Termini in cabina di guida della E.444R Produzione Tg-Trains 2010 DVD durata 120 minuti Andata & Ritorno le più belle linee ferroviarie italiane viste accanto al macchinista by Alessandro Manfredi, disponibili tutti i titoli.
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IC 589 "Pergolesi" Ancona-Roma Termini in cabina di guida della ALe 601.006 Prima Parte Ancona-Foligno Produzione Tg-Trains 2013 DVD durata 88 minuti Andata & Ritorno le più belle linee ferroviarie italiane viste accanto al macchinista by Alessandro Manfredi, disponibili tutti i titoli.
IC 589 "Pergolesi" Ancona-Roma Termini in cabina di guida della ALe 601.006 Seconda Parte Foligno-Roma Termini Produzione Tg-Trains 2013 DVD durata 89 minuti Andata & Ritorno le più belle linee ferroviarie italiane viste accanto al macchinista by Alessandro Manfredi, disponibili tutti i titoli.
Schiefe Ebene Neuenmarkt - Wiersberg Deutsches Dampflokomotiv-Museum DVD 42 minuti Produzione Tg-Trains 2013
Alessandria-Novara EXP 13370 Alessandria-Hamburg in cabina di guida della E.483.019 AW Produzione Tg-Trains 2011 DVD durata 60 minuti
Deviati al Sempione Il 5 giugno 2012, sulla linea del San Gottardo, nei pressi di Gurtnellen, in Canton Uri, una frana ha trascinato a valle 3000 metri cubi di rocce e di detriti, portandosi via anche un centinaio di metri di binari. Il fronte della frana, situato vicino al punto dello smottamento del 7 marzo scorso, è largo tra i 50 e 70 metri, con un’altezza di oltre 80. A causa del nuovo scoscendimento, la linea del Gottardo rimarrà chiusa per 27 giorni. Il traffico merci viene deviato in parte via Sempione, Frejus, Brennero e, in parte, soppresso. Diversi treni cargo sono deviati sulla linea del Sempione. Il Sempione, così, vede un intenso traffico, dove tutti gli attori sono impegnati per oltre un mese, prima che la situazione torni alla normalità. Con diversi appostamenti abbiamo voluto documentare il traffico di quei giorni, soprattutto cercando di rendere spettacolari le immagini con sfondi naturalistici, ferroviari e turistici.
Binari per il mondo - Molli Esistono luoghi al mondo dove il XX secolo è riuscito a non fare danni irreparabili. Uno di questi è Bad Doberan, un paese nel land tedesco Meclemburgo-Pomerania Anteriore, sulle rive del Mar Baltico. Una ferrovia a scartamento 900 mm attraversa ancora la cittadina, in sede promiscua, per collegare la stazione DB di Bad Doberan con Heiligedamm e Ostseebad Kühlungsborn West, rinomato centro balneare. Il suo nome è “Molli”. Si narra che, cento anni fa, un cagnolino di nome Molli accompagnasse tutti i treni lungo la proprietà del suo padrone, scodinzolando festoso. Oggi, Molli non è solo un treno turistico; contempla anche il servizio regionale nella comunità tariffale del Land. Il servizio è garantito 365 giorni all'anno.
50 3673 241 A 65 sui binari del San Gottardo Si aprono le porte della ex rimessa FFS di Luino, e il sogno diventa realtà. Il sogno, per molti utopia, nasceva il 2 luglio 1992 a Luino, sulle rive del Lago Maggiore, con l'atto costitutivo dell'Associazione Verbanoexpress. L’11 marzo 2011 l'automotore TM 2/2 manovra sul piazzale la possente BR 50 3673. L’indomani la 50 viaggerà sui binari del San Gottardo, per festeggiare gli 80 anni della locomotiva Verein 241 A 65, ex SNCF. Assisteremo a tutte le fasi propedeutiche all'accensione della locomotiva e alla messa in pressione. Con 4 telecamere, in cabina, in coda e nel paesaggio, riprendiamo il viaggio del colosso sulle rampe al 26 per mille del San Gottardo. A Erstfeld ci attende la festeggiata 241 A 65, inghirlandata per l’occasione. I due giganti del vapore affronteranno in doppia il viaggio di ritorno, per entrare insieme, in pompa magna, a Luino.
Dal Campidano al Sarcidano La linea Cagliari-Mandas-Isili di Marco Anedda Un video realizzato alla vigilia dei profondi mutamenti che riguarderanno la ferrovia delle FdS Cagliari-Mandas-Isili, la più antica della Sardegna. Si parte da Cagliari e si percorre il tratto urbano, dove sono già in corso i lavori per la riqualificazione della linea in metro-tramvia. Anche parte del piazzale di Monserrato sarà riqualificato per ospitare i nuovi impianti della metropolitana leggera di Cagliari. Da Monserrato proseguiamo il viaggio verso Isili a bordo e al seguito dei treni FdS in servizio ordinario.
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Porto Torres-Sassari in cabina di guida del Minuetto Sassari-Chilivani in cabina di guida dell'ALn 663 Percorriamo la linea Porto Torres-Sassari-Chilivani con due treni diversi, per ragioni logistiche legate all’orario. Partiamo dalla nuova stazione di Porto Torres Marittima, un binario tronco che, una volta, scendeva fino sulla banchina del porto commerciale. La linea, praticamente in ascesa al 26 per mille, attraversa paesaggi desolati, che lasciano perplessi i viaggiatori appena sbarcati in terra sarda. L’ingresso a Sassari è affiancato alla linea ARST Sorso-Sassari. Ripartiamo alla volta di Ozieri Chilivani con il Reg.8947/48 Sassari-Olbia. Dopo aver attraversato il maestoso canyon di Scala di Giocca la linea prende a salire, in ascesa costante 27 per mille, verso Ploaghe. Ancora qualche km, e la linea scollina a 388 m. s.l.m. per entrare nell’altipiano di Chilivani.
Cagliari-Oristano in cabina di guida del Minuetto MD 46 RV 3954 "Turritano" A bordo del Minuetto Diesel ALn 501.046 + Ln 220.046 + ALn 502.046 percorriamo la tratta ricoperta, un tempo, dal famoso diretto “Turritano”. L’ RV 3954 lascia Cagliari alle 16,40 e raggiunge il capoluogo sassarese dopo 2 ore e 50 minuti. Oggi risulta essere il collegamento ferroviario più veloce fra i due capoluoghi sardi. Lasciata Cagliari fra le ultime vestigia dell’elettrificazione monofase, di fatto mai entrata in esercizio, percorriamo i 50 chilometri a doppio binario fino a San Gavino attraverso il territorio della Planargia. La tratta fu costruita con i crismi progettuali tipici dell’Alta Velocità, quale banco di prova per le future linee continentali italiane a 25 k.V. Attualmente la tratta consente una velocità massima di 130 km/h, con lievi ascese nell’ordine del 10/11 per mille. Il viaggio prosegue a binario unico per altri 44 km, fino ad Oristano.